La polemica sull’azzardo di Benigni

Benigni ha spiegato benissimo durante la sua trasmissione che dire che i politici sono tutti uguali è sbagliato, perché fa contenti i peggiori, che in questo modo riescono a mimetizzarsi nella massa, a scapito dei migliori. Col gioco d’azzardo sta succedendo la stessa cosa, è in atto una campagna di demonizzazione e si spara sul mucchio, senza distinguere il buono dal cattivo, qualificando come azzardo anche i giochi che d’azzardo non sono. E il risultato qual è? Che le lobby del gioco d’azzardo festeggiano, perché l’attenzione generale viene distratta su falsi obiettivi lasciando quindi più tranquilli i camorristi concessionari delle slot stesse. Secondo Benigni il piano dei cattivi è proprio questo, cercare di spostare l’attenzione dei media dal problema del gioco d’azzardo.

Vogliono far credere che in certi casi il gioco d’azzardo sia un problema fittizio e che molto persone sguazzino impunite. E il piano sta funzionando alla grande perché ci sono cascati praticamente tutti i media. Ma cosa è successo realmente? Globalmente è successo che hanno scambiato il poker per un gioco d’azzardo, confondendolo con i famigerati videopoker e le altre slot. Ma nelle slot machine l’esito del gioco non dipende dal giocatore, che risulta alienato da quanto sta facendo e qui si instaura il germe della dipendenza che sta portando centinaia di migliaia di italiani sulla via della tossicità da gioco d’azzardo. Ma in un gioco come il poker, dove alla lunga vince sempre il più bravo, ciò non può succedere, perché per il perdente subentra la frustrazione, chi perde ripetutamente si ferma ben prima di arrivare alla dipendenza, perché si rende conto di essere meno bravo di altri.

Non esistono pokeristi affetti da ludopatie! Tecnicamente è successo che non hanno rinviato per l’ennesima volta il bando gioco d’azzardo per le mille concessioni previsto per legge da oltre due anni. La legge che regolamenta il poker live esiste dal 2009. Da quel tempo si attendono i regolamenti attuativi da parte dei Monopoli e, successivamente, il bando per le sale da poker. Oggi si è deciso di non ritardarlo ulteriormente e i giornali tuonano allo scandalo. Delle enormi cifre evase al fisco dai maggiori concessionari di slot non parla più nessuno. Senza contare che il regolamento è lungi dall’essere approvato e quindi, almeno per ora, non succederà nulla.

E nella trappola del gioco d’azzardo ci sono cascati praticamente tutti i media. Dai vari Tg che parlavano di poker e mostravano le slot a Crozza nel suo Paese delle Meraviglie, dai vari politicanti che rilasciavano dichiarazioni senza nemmeno sapere di cosa parlavano fino al sempre ottimo Luca Mercalli, che ha confuso i soldi giocati gioco d’azzardo con quelli spesi nel settore del gioco in Italia. Persino il nostro giornale, Il Fatto Quotidiano, che ha pubblicato la più bella inchiesta sull’azzardo mai realizzata in Italia, tuonava contro il poker.