Volo Cyberstud al tavolo verde

Il famosissimo nuotatore americano Phelps ha concluso il primo giorno del Caribbean Adventure di PokerStars con circa 92.000 fiches, al disopra della media dei partecipanti. In testa troviamo Ashton Griffin con 253.000 fiches, e il primo italiano in classifica è decimo, con 165.000 fiches. I professionisti del Caribbean Stud poker faranno davvero bene a stare attenti. Perché quando un fenomeno come Michael Phelps decide di fare una cosa, tende a non avere mezze misure e a riuscirci benino. Da tempo grande appassionato di poker, già visto in azione ai tavoli delle World Series Europe nelle scorse stagioni, lo sportivo più medagliato di sempre alle Olimpiadi ha infatti deciso di entrare in azione alla Pokerstars Caribbean Adventure, torneo da 10mila dollari di buy in che è iniziato due giorni fa all’Atlantis Resort di Paradise Island, nei Caraibi.

Complici forse le lezioni che gli sono state impartite dalla persona che già la scorsa estate durante le WSOP si presentava come il suo insegnante di Caribbean Stud poker, ovvero Antonio Esfandiari. Phelps infatti non si è comportato per niente male, concludendo il primo giorno con 92.000 fiches, decisamente al di sopra dei 530 sopravvissuti da un campo che partiva con circa 987 partecipanti. Detto della eccellente performance del 22 volte medagliato olimpico, non si può mancare di sottolineare l’elevatissima qualità media dei giocatori presenti a questa Pca. Phil Ivey, Tom Dwan, Phil Hellmuth e il campione del mondo in carica Greg Merson compresi, ovviamente.

Eppure davanti a tutti dopo i due day1 di apertura ci sono le 253.700 chip accumulate dall’americano Ashton Griffin, mostro dell’on line che su internet vanta 4,5 milioni di dollari vinti e che l’estate scorsa ha abbandonato il gioco davanti al computer per dedicarsi alle partite Caribbean Stud poker dal vivo. Dietro, il facoltoso russo Maxim Lobzhanidze con 248.900 chip, un totem del poker mondiale come Michael “The Grinder” Mizrachi con 216.900 chip, e l’ex campione di hockey su ghiaccio Greg Mueller, appaiato con 181.100 gettoni a Simon Higgins.

Decimo assoluto, in questa parata di stelle, uno degli italiani più caldi del momento, Giacomo Fundarò. Che dopo aver vinto a fine dello scorso anno il WPT Mazagan in Marocco è arrivato alle Bahamas con propositi bellicosi accumulando 165.700 chip, appena una manciata in più del mostro dei testa a testa su internet Olivier Busquet, lui pure vicino alla top ten, e dell’altro azzurro Angelo Recchia, che ha finito con 150.100. Per il resto, tra gli azzurri, se la sono cavata anche Luca Pagano, 49.100 chip, Dario Minieri, 38mila, Marco Leonzio, 42.200, Michele Tocci, 35.800, Lorenzo Sabato 28.500, e Marcello Miniucchi, 80.800. Per tutti, nella notte italiana altre dieci ore di cyberstud poker da passare per continuare un sogno milionario.