Uso di denaro contante nei casinò

È entrato immediatamente in vigore con la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale di ieri, lunedì 05 Dicembre 2011, il decreto legge sull’utilizzo di denaro contante contenuto nella manovra Monti con le misure richieste dall’Unione Europea per la tracciabilità del denaro, così da fronteggiare l’evasione fiscale. Il decreto prevede che la nuova soglia massima per l’uso del denaro contante e dei titoli al portatore, anche nei casinò, scende da 2.500 euro a 1.000 euro. Per quanto riguarda i libretti al portatore, la norma entrerà in vigore il prossimo 31 dicembre.

I gestori di casinò non sono affatto contenti di questo provvedimento e commentano con amarezza queste misure intraprese dal governo Monti sostenendo che questo aggraverà l’economia italiana, trovandosi già in un momento di grave depressione economica e dei consumi. Sono tutti d’accordo sulla lotta all’evasione fiscale ma bisogna comunque stare attenti a non svantaggiare l’intera nazione.

Esperti del settore sostengono che, per quanto riguarda i casinò, questo provvedimento porterà ad una diminuzione del fatturato e quindi anche del gettito fiscale, danneggiando quindi gli Enti pubblici di riferimento. Gli unici a trarne vantaggio saranno i casinò posti nelle zone di confine con l’Italia perchè i giocatori italiani si sposteranno lì, dove non esistono tali restrizioni. Sottolineano anche il fatto che questo particolare periodo dell’anno non è certo il più adatto per questo tipo di provvedimento che porterà un ulteriore decremento dei consumi e quindi delle entrate tributarie, vantaggiando ancora una volta le nazioni confinanti.

Dal canto suo Mario Monti sostiene che la lotta all’evasione fiscale è una priorità assoluta e il suo interesse è di eliminare alla radice la possibilità di evadere, definendo dei meccanismi sistematici.

Questa manovra non piace neppure alla Fisascat, la federazione del terziario, commercio, turismo e servizi della Cisl, sopratutto per la decisione di abolire l’Enpals che è l’ente nazionale di previdenza per i lavoratori dello spettacolo (quindi anche per i lavoratori delle case da gioco) e l’Enit, l’Agenzia Nazionale del Turismo.