Scommetto ogni giorno un sacco di soldi, ben conscio fatto che ci sono buone probabilità di perderli. Questo è il mio lavoro. Per un giocatore di poker professionista, ogni rischio è associato a una ricompensa, e talvolta le giocate più rischiose sono anche le più redditizie.
C’erano sempre stati dei rischi nel giocare a poker online, ma questo non ha impedito a milioni di americani di farlo lo stesso. Adesso, il rischio che avevamo previsto si è concretizzato. […] Il poker online può essere l’opportunità della vita per un giovane imprenditore, motivo per cui molti di noi nel mondo del poker troviamo bizzarra la crociata del Dipartimento di Giustizia.
“Perché allora è legale fare scommesse online sui cavalli?” dice Vanessa Selbst, studentessa di Diritto a Yale e vincitrice dell’evento Mohegan Sun al North American Poker Tour. Quello a cui si riferisce naturalmente è che il governo non sembra avere un’obiezione morale per tutti i giochi d’azzardo su Internet, ma solo per alcuni.
Qualunque siano le loro motivazioni, i nostri legislatori devono difendere il poker online. Ovunque venga praticato, il poker è il gioco americano per eccellenza. Ha avuto giocatori come Jim Bowie e Mark Twain, Harry Truman e Richard Nixon. Perché non dovrebbe essere così radicato nella cultura americana? La valutazione dei rischi e l’eventuale ricompensa è ciò che fa funzionare la società capitalistica.
Il poker insegna a vivere. I migliori giocatori usano la logica, la disciplina, la psicologia, la matematica e la personalità per diventare dei professionisti. Si stima che circa 50 milioni di americani giochino regolarmente a poker. Lasciate che lo facciano online, se vogliono.
Quanto a me, mi prenderò questa pausa forzata per finire il romanzo su cui sto lavorando. Non so se che quello che sto scrivendo è buono, ma posso permettermi di realizzare il mio sogno di scrivere grazie al poker. Non è forse questo il sogno americano?