Strip poker per amore dell’arte

Lo scorso novembre, per un’intera settimana, il livello di apprezzamento per l’arte è schizzato alle stelle in Walker Street, a New York, dove un’installazione artistica dall’equivoco titolo “I’ll Raise You One” ha attratto orde di curiosi, e per un ottimo motivo. “Oh mio Dio, sono nudi!” esclamavano uno dopo l’altro i passanti scioccati. Lo spettacolo ha catturato l’attenzione di tutti, tanto da far rischiare a qualcuno di venire investito, lo sguardo ipnotizzato sulla vetrina della mostra, davanti alla quale altri si sono addirittura accomodati per ore a godersi lo spettacolo.

Stiamo parlando dell’installazione di Zefrey Throwell, che è consistita in una partita di strip poker Texas Holdem “in vetrina”, all’angolo fra Cortlandt Alley e Walker Street (New York), durata sette giorni interi. Ai giocatori è stato permesso di indossare tutti gli strati di vestiti che desideravano, visto che avrebbero rappresentato il loro capitale di gioco. L’intenzione dell’autore era di rappresentare la discrepanza fra vincenti e perdenti nel sistema economico americano.

Com’è facile immaginare, tutti i giocatori hanno finito per perdere, per la gioia di spettatori e curiosi, accalcati contro il vetro. Anche coloro che non hanno raccolto il messaggio politico e sociale che l’autore intendeva lanciare hanno apprezzato questa installazione: se non altro si possono dire ispirati a discutere di una nuova forma d’arte, per ammirare la quale hanno allungato il collo come mai avrebbero pensato.

La curatrice della galleria in cui si è svolto l’evento, Courtenay Finn, è stata avvistata a intervalli regolari fra la folla, a distribuire volantini informativi. Si è detta estremamente soddisfatta dell’interesse dimostrato dalla gente, sebbene sia stata costretta a far tornare alla realtà svariati passanti ipnotizzati per salvarli dalle macchine in corsa.