Rilanciare sì ma consapevolmente

Il Texas Holdem di oggi richiede molta aggressività. Le azioni in preflop sono veramente divetnate una rarità, perché la strategia dominante prevede l’aggressioni quasi istantanea degli avversari nel call del preflop. E l’aggressività paga, lo dimostra il fatto che i giocatori di Texas Holdem online più vincenti sono in media quelli più portati all’attacco, soprattutto nella fase preflop.
Cerchiamo di capire però perché è importante rilanciare. E soprattutto quando va fatto. Il primo motivo è che quello più immaginabile: rilanciare per farsi pagare le mano mostro. Un buon consiglio di poker è che le mani forte richiedono piatti veramente importanti, quindi rilanciare con coppia di assi, coppia di re, coppia di donna, serve proprio a questo. Serve anche a proteggere le mani che giocano bene in testa a testa, ma meno bene quando si gioca con un piatto multimetodo.

Tra queste mani includiamo quelle citate sopra, oltre a asso e re, asso e donne, asso e jack, re e donna e le coppie medie, come coppia di jack e coppia di dieci. Quest’azione ci può anche servire per costruire il piatto, utile per l’azione in flop: se decidiamo di hittare possiamo farci pagare con una scommessa di valore adeguata. Se non troviamo il punto, ma il tavolo non presenda particolari insidie, possiamo portarlo a casa con la classica continuation bet. A proposito di costruzione del piato, qualcosa va detto riguardo a quelle mani definite speculative come ad esempio dieci di cuori e jack di cuori. Personalmente non sono così convinto che nelle prime fasi di un torneo sia sempre corretto rilanciare con questo tipo di mani.

Ma non è detto che quel progetto si chiuda. Se qualche progetto va a vuoto, rischiamo solo di avere investito molte fiches in una fase del torneo da considerare ancora prematura. Il concetto è esattamente il contrario di quanto detto sopra: non vogliamo fare selezione, non abbiamo una monster da proteggere, non vogliamo creare un piatto troppo grande dal quale non riusciamo poi a toglierci se il flop ci induce in tentazione. Il mio consiglio con queste mani è quello di giocarle prevalentemente quando abbiamo posizione, ad esempio per chiamare un raise. Più prudenza ad aprire rilanciando nelle prime fasi di un torneo. Se lo facciamo, teniamo bassa l’entità del rilancio prediligendo l’azione da posizione medio tarda. Il rilancio con queste mani va fatto in maniera un po’ casuale, per non dare una lettura troppo scontata delle nostre starting hands.

Il discorso cambia invece quando siamo nelle fasi più avanzate di un torneo di poker Texas Holdem, con i bui che si alzano: con queste mani dobbiamo tranquillamente cercare di rubare i piatti rilanciando preflop. Un altro vantaggio che otteniamo rilanciando preflop, è quello di diventare l’aggressore, cioè colui che può dettare il gioco al flop. È molto importante, però anche qui attenzione ad estremizzare. Avversari molto aggressivi ci possono mettere in difficoltà. Infine, un’ulteriore ragione per rilanciare è quella di isolarsi. Ci riagganciamo al concetto di proteggere alcune mani, ma qui entra in ballo lo stack. Riassumendo, ci sono quattro idee chiave per effettuare un rilancio consapevole: valore, protezione, pot building e controllo della posizione. Detto questo, ricordate che la miglior difesa è l’attacco.