L’Italia è diventata un casinò

L’approvazione dell’emendamento che ha anticipato a gennaio la gara per l’apertura di mille nuove sale da poker online in tutta Italia ha rappresentato l’ennesima vittoria della lobby del gioco d’azzardo e un’ulteriore sconfitta dei cittadini comuni. Con quello che appare come una sorta di blitz legislativo notturno, il Governo si è ufficialmente arreso alle multinazionali del settore e ha colto, ancora una volta, l’occasione di realizzare incassi facili, trascurando le conseguenze negative del provvedimento. In un contesto critico come quello attuale molte persone cedono facilmente al richiamo del gioco d’azzardo nei casinò online italiani, che spesso non solo induce comportamenti patologici ma porta alla rovina intere famiglie.


Si tratta peraltro di un’industria che nel nostro Paese è già fin troppo florida: l’Italia è il primo Paese in Europa per spesa pro-capite dedicata al gioco casinò online italiani e conta più di 400mila slot machine e 2.400 sale di videolottery, per un giro d’affari che sfiora gli 80 miliardi di Euro.

L’apertura di nuove sale da gioco sarà un ulteriore colpo alla salute pubblica, già provata dai crescenti problemi economici di famiglie che faticano sempre di più ad arrivare alla fine del mese. Basta pensare che un italiano su cinque ha difficoltà a potersi permettere le cure mediche e che una donna su quattro rinuncia alle cure stesse per destinare le risorse alle esigenze familiari. 

Federconsumatori non condivide affatto questo emendamento che apre le porte agli investimenti delle multinazionali che lucrano sulla vulnerabilità della popolazione, ed avvierà iniziative e campagne contro l’incoraggiamento al gioco.

L’anno si è concluso da poco e il mercato dei giochi online in 12 mesi ha raccolto più di 85 miliardi di euro. Un dato che che evidenzia una crescita del 7% rispetto ai 79 miliardi di euro dello scorso anno. Raccolta in aumento quindi anche se calano sia la spesa effettiva dei giocatori, sia il gettito erariale. Secondo le elaborazioni Agicos basate su dati casinò online italiani AAMS e valori forniti dagli operatori, la raccolta si stabilizza intorni agli 85,7 miliardi. Chiudono in positivo solo due segmenti, gli apparecchi da intrattenimento che crescono del 6% (47,6 miliardi, ma il dato può subire alcune oscillazioni) ed i nuovi giochi online.

Il poker cash ed i casinò online italiani games passano infatti dai 6,2 miliardi dell’anno scorso ai 12,5 miliardi di euro del 2012. Questi prodotti, tuttavia, sono stati lanciati solo nel luglio 2011, il termine di paragone quindi è costituito da 5 mesi e mezzo. Gli altri giochi casinò online italiani invece accusano contrazioni nell’ordine del 25-30% con il poker online in modalità torneo perde addirittura il 45% a causa della concorrenza del poker cash game. I dati regionali evidenziano anche un altro fenomeno: nel Sud Italia alcuni prodotti mostrano performance sensibilmente al di sotto della media nazionale, segno della concorrenza del mercato illegale.