La campagna non farti giocare

Volete avere la metà delle possibilità di azzeccare un sei al Superenalotto? Molto facile, basta giocare tre volte alla settimana per due milioni e mezzo di anni. Lo spettavolo andato in scena questa mattina a Venezia si è concluso con questo dato, era rivolto alle classi quinte delle scuole superiori del territorio comunale. Come si sa il gioco d’azzardo dovrebbe rimanere un gioco sicuro online o dal vivo, ma non sempre lo è. L’iniziativa rientra nell’ambito della campagna Non farti giocare sui rischi della dipendenza da gioco, promossa dall’Assessorato al Commercio del Comune di Venezia, con la collaborazione dell’Ulss veneziana, di Federconsumatori e del consigliere comunale Domenico Ticozzi.

Rizzuto e Canova, un fisico e un matematico, hanno divertito e fatto riflettere i ragazzi sulla matematica del gioco, facendo notare con dati sensibili come le possibilità di vincere nei giochi di soldi reali siano davvero basse. Degli studi scientific svolti in America hanno affermato che più conoscenze matematiche si hanno meno sono le possibilità di diventare un gicoatore d’azzardo serio. Vale la pena investire su una formazione accattivante quanto la pubblicità, che riesca anche a rendere i ragazzi più consapevoli. Dopo la spettacolo si è svolto un breve briefing stampa al quale sono intervenuti, tra gli altri, l’assessore comunale al Commercio, Carla Rey, monsignor Dino Pistolato, Alessandro Pani, Giovanna Capuzzo e il consigliere comunale, Domenico Ticozzi.

Come amministratori comunali non abbiamo molta importanza per quanto riguarda le autorizzazioni per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo in aumento che sembra non calmarsi. Possiamo fare però moltissimo dal punto di vista della prevenzione e della sensibilizzazione, soprattutto per quanto riguarda i giovani che rischiano molto di più di cadere in trappola e di diventare giocatori patologici senza via d’uscita. Non si tratta di demonizzare il gioco, che è divertimento e prezioso strumento di crescita e di socializzazione, ma di valorizzarne gli aspetti positivi, come testimoniano le numerose iniziative promosse proprio in questi giorni, sia in Centro storico che a Mestre, in occasione della Settimana europea del gioco, al quale il Comune ha aderito.

Oggi giocare d’azzardo è molto più semplice di un tempo, ha sottolineato Alessandro Pani: si può giocare anche da casa, semplicemente collegandosi alla rete, e questo ha notevolmente contribuito ad avvicinare al gioco categorie prima non a rischio dipendenza come gli adolescenti, le casalinghe, i pensionati. Le persone che sentono di avere bisogno di aiuto per uscire da questo tipo di patologia possono rivolgersi alle autorità di aiuto specialmente dedicate. Bisogna quindi stare molto attenti e fare in modo che il gioco online sia un gioco sicuro e che non sfoci in una dipendenza senza via d’uscita. Non è difficile, basta un minimo di prevenzione e soprattutto di informazione che vi aiuteranno a capire quanto sia facile cadere nella trappola di giocare sempre più soldi senza accorgersene, per poi finire sul lastricoe dover ricorrere a prestiti e debiti.