Il problema Holdem della Svezia

La sala da poker nazionale svedese ha informato le autorità di aver chiuso 14 account sospettati di truffa, che nell’ultimo anno sono riusciti a totalizzare circa 1,8 milioni di euro. Un altro scandalo sta scuotendo il mercato del poker online all’estero, anche se stavolta la sala da poker Texas Holdem diretta interessanta non ha colpe. Svenska Spel, il maggiore operatore svedese, ha dichiarato di aver chiuso 14 account sospettati di aver orchestrato un elaborato schema di cheating a base di bot, grazie al quale sono riusciti a raggranellare 1,8 milioni di euro lo scorso anno. Già allertate le autorità svedesi, che indagheranno sul fattaccio. Tutto è nato dalla segnalazione di un giocatore, avvenuta quattro mesi fa. Svenska Spel, che ha già dichiarato che rimborserà tutti i giocatori truffati nel caso tutto venisse confermato, ha iniziato immediatamente un’indagine interna, che ha scoperto alcune attività sospettose, in particolare alcuni programmi bot che automatizzavano il gioco online.

Svenska Spel è uno dei pochi provider autorizzati nel paese, nonché l’unico a poter offrire poker online.

Secondo alcuni post scritti dai rappresentanti dell’operatore sul proprio forum, i bot in questione avrebbero giocato sui tavoli cash game, a partire dal No Limit Hold’em 50 fino al 500; la maggior parte delel vincite sarebbero avvenute negli ultimi sei mesi. Al momento non sono stati rivelati i nickname incriminati, ma Svenska Spel ha ammesso pubblicamente di aver aspettato forse troppo prima di allertare la polizia. Non è la prima volta che i siti di poker online vengono attaccati da truffatori più o meno esperti e più o meno organizzati.

Nel 2010 è toccato anche a PokerStars, che scoprì una vera banda di 49 giocatori cinesi, accusati di collusion nei sit and go Double or Nothing. Nell’occasione, PokerStars rimborsò 25.000 giocatori, per un totale di oltre 2,1 milioni di dollari. Naturalmente lo scandalo più grosso nella storia del poker online è stato quello che ha riguardato Ultimate Bet/Absolute Poker, che dovette sborsare la straordinaria cifra di 22,1 milioni di dollari ai giocatori vittiam di cheating. Secondo la Kahnawake Gaming Commission, il responsabile principale fu Russell Hamilton, che si avvantaggiò della truffa nel periodo 2004-2008.

Hamilton, vincitore del Main Event WSOP del 1994, utilizzò un software che gli permetteva di vedere le carte private degli avversari. Inutile nascondersi dietro a un dito. Il problema dei bot nel poker online esiste e spesso è molto difficile da risolvere. Le contromisure purtroppo non sono all’altezza e le poker room possono farci ben poco. Non a caso nella maggior parte dei queste situazioni sono gli utenti stessi a segnalare eventuali potenziali irregolarità. In ogni caso, pare che l’Italia non sia l’unica ad avere problemi con l’illegalità del poker online. Speriamo che la Svezia si riprenda presto da questa situazione, e per evitare qualsiasi tipo di problema cercate sempre di giocare in caisnò online certificati dall’AAMS e consigliati sul nostro sito.