Il mercato dei casinò italiani

Si parla ormai del crollo degli incassi del casinò di Sanremo, del contenimento delle spese e delle idee per riportare i clienti all’interno della casa da gioco, ma come abbiamo già scritto poco tempo fa non molte persone si accorgono che il gioco ormai è cambiato e che molti clienti dei giochi di casinò classici hanno cambiato le loro abitudini passando ai casinò online. La conferma arriva da un recentissimo studio di NetBet, leader del gioco di casino online in Italia, il nostro Paese è diventato il mercato globale più importante per i giochi ondine: lo scorso anno ha totalizzato una raccolta di 15,4 miliardi di euro, davanti alla Francia che si colloca al secondo posto con una raccolta di 9,408 miliardi.

Insiste ancora la nota del portale dell’azzardo: grazie anche all’introduzione di nuovi giochi come le slot machine, pare che l’Italia abbia staccato nettamente perfino il Regno Unito. Tanto che l’Italia vanta addirittura il primato a livello non solo europeo ma anche mondiale. Considerando infatti la raccolta del gioco online nei paesi dove questo settore è regolamentato, il mercato mondiale più importante nell’ambito dei giochi online risulta essere proprio quello italiano, che rappresenta il 22% del totale. Un dato clamoroso se si pensa che lo Stivale vale solo l’1% della popolazione mondiale e che da noi l’uso di Internet, lo dicono le statistiche di Eurostat, vanta uno dei tassi più bassi d’Europa: gli italiani fra i 16 e i 74 anni che non sono mai stati in rete sono il 37%, mentre come diffusione dei collegamenti domestici siamo al 63% a fronte di una media continentale del 76.

Questo non significa che Sanremo deve rinunciare al suo casinò online e non tentare strade nuove per rimanere sul mercato, ma non si possono ignorare i dati di fatto. Gli incassi delle sole ‘new slot’ sparse nei bar, tabacchi e nelle sale gioco, hanno ormai raggiunto livelli che farebbero sorridere i vecchi introiti del Casinò sanremese. La domanda è lecita: cosa fare? La risposta è rintracciabile in scelte politiche di altri paesi europei che, dopo aver aperto al gioco d’azzardo ovunque, hanno preferito tornare indietro, senza però dimenticare che le quattro città italiane che hanno un casinò, hanno sempre osteggiato l’apertura di altre sale da gioco.

Chissà se questo blocco fatto tra gli anni ’80 ed il 2000 non fosse stato così ferreo, l’ascesa delle new slot sarebbe stata meno massiccia. A questo, forse, è impossibile rispondere. Il problema rimane sempre lo stesso, ovvero che le persone in crisi che non riescono ad arrivare a fine mese tendono a trovare consolazione nel gioco d’azzardo anche se non hanno soldi per poterselo permettere. Pensano che in questo modo riusciranno a ricavare degli altri soldi con cui sopravvivere, ma la maggior parte delle volte perdono anche quei pochi che hanno e alla fine si ritrovano ricoperti di debiti. Cercate di essere coerenti e non iniziate a giocare d’azzardo se non ve lo potete permettere.