Google e Scommesse

Se digitate su Google.com “porno hard core” troverete sia siti a pagamento che risultati naturali. Se fate un ricerca sulle ” horse race bet” (scommesse cavalli) la vita improvvisamente si complica. Leader di mercato come William Hill e Ladbrokes sono posizionati in alto ma non tra i risultati a pagamento.

Perché il codice morale di Google é cosí bizzarro? Le ditte gambling non possono apparire sul motore ricerca sotto i links sponsorizzati, mentre famose ditte come la Max Hardcore sono le benvenute.

Agenzie di ricerca britanniche hanno emesso alte grida di protesta per cambiare il regolamento. Come ha sottolineato il direttore generale degli affari aziendali di Betfair, Mark Davvies,”Se il loro ragionamento é morale allora é veramente una divisione strana quella che hanno fatto.

É soprattutto incongruo perché a differenza degli Stati Uniti nei quali le scommesse sono illegali, la Gran Bretagna ha introdotto leggi piú “rilassate” sulle scommesse – mai viste fino ad ora”.

É anche molto inefficace, aggiungerei. Google accetta links a pagamento sulle scommesse da affiliati che dirigono i consumatori ai siti scommesse. E il regolamento non fa niente per rendere la ricerca piú avanzata possible. Quello che sta facendo é diminuire possibili guadagni sia per i SEM che per Google, e sta anche forzando le compagnie di livello a trovare dei trucchi per far funzionare il sistema.

Tagliando l’industria gambling, che ha un valore di 42 miliardi annuale, Google sta bloccando il metodo pubblicitario online piú effettivo. E questa é un industria che sará rivitalizzata in UK a settembre con la concessione pubblicitaria televisiva, dopo l’entrata della nuova legge sulle scommesse del 2005.

Quindi siamo in una situazione frustrante dove un industria di promozione online – la quale secondo il resoconto della IAB (interactive marketing standards) dello scorso anno é quasi il 60% della pubblicitá online – che la fa da padrone in televisione come somme pubblicitarie investite, é stata fermata da uno dei piú grandi players, mr Google. Perché la IAB non protesta contro questa anomalia?

La possibilità di pubblicizzare i servizi in televisione aggraverá questo problema. Le agenzie stanno continuamente dimostrando che la televisione e la ricerca su internet lavorano insieme. Uno spot pubblicitario effettivo alzerá il traffico di ricerche su internet.

La creativitá televisiva ad alto impatto é solamente l’inizio del viaggio di un consumatore verso una determinata marca, viaggio che spesso si conclude online. Da settembre, questo diventerá un “viaggio” sgradevole per Google.

Per competitori come la Microsoft, che cercano in tutti i modi di abbattere la fortezza di ricerche online costruita dalla Google, questo potrebbe rappresentare un’opportunitá molto lucrativa.