Giocare a poker è peccato?

Su Internet, tra i dolci messaggi da timidi credenti e gli insulti che, ho riflettuto compiaciuto, vanno invece dritti al punto, molte persone si chiedono: “Che cosa pensa Dio del gioco d’azzardo?” Tale domanda proviene sia dai fedeli che dagli scettici, questi ultimi presumibilmente in modo sarcastico. Sanno che gioco a poker online da una vita.

Forse lo chiedono con “ironia” Se Dio ha creato l’uomo e poi gli ha dato il libero arbitrio, questa è stata certamente una delle più grandi scommesse di tutti i tempi. Più grande anche di quella che fece il mio amico Barny dopo aver vinto 30.000$ alle WSOP tentando di trasformare quella somma in un milione alla roulette. (Non vi dirò come è andata a finire, ma vi dirò che è stata una fortuna che avesse già comprato il biglietto aereo per tornare a casa.)

Dovendo immaginare, direi che se c’è un Dio e somiglia a quello con cui parlo sotto voce di notte, non credo che gli darebbe chissò quale fastidio se qualcuno volesse puntare 10€ sulla vittoria della Roma. Non ritengo che il poker sia un peccato, ma alcune persone hanno comunque voluto pungolare la mia coscienza. In ogni quadro etico, a prescindere dalla religione e dalle leggi, spetta in ogni caso a noi usare delicatezza ed onestà per non causare danno agli altri.

Lo dico sinceramente, anche se in questo momento non vedo l’ora di farmi una partita di poker, in cui cercherò di ingannare il prossimo per fregargli quanto più denaro possibile.